martedì 9 giugno 2015

Archindonne, le architette che progettano il bello

Cristina Fornarini, Lucia Antonelli
Due donne: spigliate, divertenti e divertite, in carriera e in famiglia. Sono Cristina Fornarini e Lucia Antonelli, architette bresciane che della loro professione hanno voluto fare la chiave per aprire un mondo di conoscenza e di conoscenze. E' nata così, nel 2013, Archindonne, un'associazione culturale senza scopo di lucro che ruota attorno al baricentro dell'architettura, del design, della sostenibilità ambientale e del benessere, ma da qui si dirama in rivoli di iniziative squisitamente sociali. Visite guidate, viaggi e aperitivi culturali non solo danno l'opportunità agli associati di approfondire i temi dell'architettura, ma si dimostrano interessanti momenti di scambio, professionale e amicale. E' proprio la capacità di intessere relazioni sinergiche, che diano beneficio reciproco alle parti in causa, il fiore all'occhiello dell'associazione, che si pone da un lato come fattore aggregante per gli esperti del settore, dall'altro come guida e fonte di nuove conoscenze per tutti gli altri. 

Il nome Archindonne non deve quindi trarre in inganno: possono associarsi anche gli uomini e i non-architetti. Le finalità sono molteplici: diffondere e condividere la conoscenza su architettura e design, selezionare e promuovere nuove tendenze nel campo, creare alleanze con aziende del settore e con altre realtà culturali, valorizzare la professionalità nell'ambito dell'architettura, del design e dell'arte.

"L'idea - racconta Lucia - è nata al femminile e ristretta al mondo degli architetti, ma poi si è tramutata in altro, coinvolgendo diverse persone, uomini e donne, semplicemente appassionate ai temi da noi proposti o invogliate dalle varie occasioni socio-culturali che l'associazione è in grado di creare". Uno sviluppo naturale e soddisfacente, che mostra come l'interesse condiviso per l'architettura e il bello vada oltre le singole specificità.

Non perdono tempo, Cristina e Lucia, anche se di tempo ne hanno ben poco, dovendosi destreggiare tra lavoro, famiglia e associazione. Eppure l'entusiasmo e la passione incanalati in questa iniziativa sono palpabili. Come la visita organizzata a Expo lo scorso 6 giugno, che ha portato cinquanta bresciani tra i padiglioni dell'esposizione universale. La spedizione è stata preceduta da un incontro frontale per istruire i partecipanti sulle diverse architetture del sito milanese e nel corso della visita al parco tematico gli associati Archindonne hanno toccato con mano quanto appreso in forma teorica. L'esperienza è stata arricchita da incontri di approfondimento con aziende del settore (Italcementi a Palazzo Italia, Vertical Field al padiglione di Israele) "Il valore aggiunto della nostra proposta - sottolinea Cristina - è dare una lettura di Expo che vada oltre l'idea di parco tematico legato al cibo e che dimostri, attraverso l'analisi delle sue architetture, la valenza culturale dell'evento, le tradizioni, l'identità e la storia di ogni Paese. Un dialogo continuo tra contenuto e contenitore sul concetto Nutrire il pianeta. Energia per la vita".


Oltre a Expo, Archindonne ha organizzato diverse gite culturali in luoghi di rilievo come la Biennale di Venezia, Orticola - i giardini di Indro Montanelli e il Fuori Salone di Milano, ma molto altro è in progetto per il futuro. 

Tutte le informazioni, per chi volesse associarsi e sostenere le attività dell'associazione, sul blog www.archindonne.com e sulla pagina Facebook Archindonne.

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