Il silenzio stampa di questi dieci giorni è giustificato da un alibi di ferro. Anzi, di carta, pixel e onde. Ero davvero troppo intenta a leggere e ascoltare ovunque classifiche ed elenchi: su giornali e riviste, on line e sfogliabili, in tv e in radio.
Dai migliori film dell'anno, ai peggiori omicidi del 2014. Si sa, gli elenchi attirano. E allora ecco il mio. Una o più cose al mese.
1. A gennaio, giusto come detox dalle abbuffate natalizie, ho mangiato per la prima volta all'Old Wild West e ho scoperto che sono una buona carnivora. Non estimabile, ma estimatrice. E' stato un inizio anno decisamente calmo, ma mi è servito, se non altro a concedermi di stare anche tranquilla.
2. A febbraio ho conosciuto una delle mie attuali amiche più care. Silvia. Ci mandiamo cuoricini. Ci chiediamo almeno dieci volte al giorno come stiamo. E se il whatsapp termina con un punto anziché con uno smile, iniziamo seriamente a preoccuparci. Siamo le paranoiche della peggior specie, ma, credetemi, siamo tanto carine. Ah, tra l'altro, il 19 febbraio ho anche aperto questo blog.
3. A marzo è morto il mio Prof, Angelo Agostini. E' stato orribile. Orribile perché non ho potuto
salutarlo e dargli la prova che aveva fatto bene ad avere fiducia in me.
In compenso, lo stesso mese, ho organizzato l'aperitivo in lilla. Così ho avuto modo di conoscere i proprietari e il gestore del Red App. E' nata una collaborazione, oltre che un'amicizia, e ora sono parte del team.
4. Ad aprile sono andata in Trentino per un weekend con un'associazione di volontariato. e Lì, in mezzo alla natura, ho scoperto la naturalezza. Di pensare, ma anche di dire. O di tacere. Di essere entusiasta per un viaggio, come non lo ero da moltissimo tempo.
5. Maggio è sempre il mese delle catastrofi. Quest'anno, eccetto un piccolo acciacco, non è successo nulla di terribile. Ho festeggiato il compleanno di mia madre. Erano anni che, per un motivo o per l'altro, non lo si faceva. Siamo uscite Rosa, Federica, mamma e io. E lei era anche un po' alticcia. A maggio ho iniziato pure i miei aperitivi del mercoledì al Red App.
6. Giugno ha compensato quello che non ha fatto il suo predecessore. Crisi esistenziale di mia sorella, con annessi e connessi. Lite con Aglaia, un'altra delle mie migliori amiche. Lì avevo davvero esagerato. Per fortuna non ci siamo parlate per una settimana ma poi abbiamo deciso di fare pace. Il tutto nell'incantevole cornice di Molino Dorino, dove i miei colleghi e io ci prodigavamo come volontari per Expo.
7. Per sfogare la mia indole sociale, a luglio mi sono data al pierraggio. Ho organizzato e partecipato a diversi eventi che avevano come trait d'union il divertimento (cin cin, per intenderci) e la cultura (moda, arte, bellezza, fotografia). Alcuni si sono poi svolti nei mesi successivi.
8. Agosto. Relax. Una vacanza con tutta la famiglia a Lampedusa. C'ero già stata, con alcuni amici, ma desideravo tanto tornarci e portare con me anche le persone a cui tengo di più. E' stata una settimana notevole. Come notevole sono stata io in veste di guida turistica. Decisamente meglio di Trip Advisor.
9. Settembre. Adoro l'autunno e con le foglie sono cadute anche alcune convinzioni. Ma ne sono maturate altre. Per esempio ho capito che nel mio corpicino non batte il cuore del commercio. Che avere a che fare con gli esercenti non fa per me. Che io amo scrivere, filmare e fotografare. Racconto, non vendo. Ho iniziato lo stage al Giornale di Brescia, in cronaca. Ed è stato come tornare a casa.
10. Il 5 ottobre abbiamo festeggiato il 63° anniversario di matrimonio di nonno Amedeo e nonna Renata. Un pranzo a sorpresa in famiglia, con lo spiedo, la polenta e il ragazzo di mio cugino. Anche se loro, secondo me, se l'aspettavano. Invece il 30 ottobre, Rosa, Francesco e io abbiamo festeggiato il compleanno. 26 anni per me e la mia gemellina. 38 per nostro fratello. E la sera siamo usciti a cena. Ho mangiato i bigoli cacio e pepe, tanto vino rosso e il semifreddo al torroncino e cioccolato. E c'erano anche Andrea, Celeste e Stefania, rispettivamente figli e moglie di mio fratello. Abbiamo parlato di Harry Potter quella sera, anche se mia madre e Stefania si annoiavano un po'.
11. A novembre sono passata al settore web e tv, sempre al Giornale di Brescia. Ho tra l'altro iniziato a sentire il peso dei miei 26 anni. Quante cose avrei potuto fare e non ho fatto in questi 26 autunni? Lavoro, situazione sentimentale, tutto mi pareva tabula rasa.
12. Poi è arrivato dicembre. E un nuovo motto. MID. Muovi il Didietro. Ho conosciuto un'altra amica che mi ha aiutata a risollevarmi, insieme alla sua mamma, in questo periodo un po' no. Paola. Dicembre comunque non è ancora finito. Si spera che, oltre a tutte queste belle amicizie femminili, all'affetto in famiglia e alle esperienze professionali, arrivi anche l'amore. E non osate, non provateci nemmeno a pronunciare la frase regina dei luoghi comuni: non arriva quando meno me lo aspetto. In ogni caso, se anche non dovesse essere questo mese, va bene pure il prossimo.
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