E’ un illuso chi pensa di sapere esattamente quale sia il
suo aspetto. Gli occhi sono i più crudeli traditori. Arrivano a ingannare una
sorella: quella mente ospitata nello stesso corpo di cui essi sono le finestre
sul mondo esterno. Per questo bisogna rassegnarsi al fatto che l’immagine che
di sé si vede allo specchio non è la stessa che percepiscono gli altri.
Vi è mai capitato di vedervi diversi in fotografia? E’
l’effetto di un’esternalizzazione, non solo ottica ma anche cerebrale. Ma cosa
accade se quello stesso volto, quello stesso corpo, sono doppiamente filtrati?
Non solo da un altro sguardo (che potrebbe essere la macchina fotografica), ma
anche da un altro cervello. Si chiama ritratto. Qualcosa che va oltre la storia
dell’arte e della fotografia. Qualcosa che entra nelle intercapedini
dell’essere e della vita. Perché la mente, cari miei, non è per niente
infallibile. Ma questo l’avrete già sperimentato o lo sperimenterete tutti,
prima o poi. Ecco perché sono sempre esistiti i supporti mediatici. Appunto
come ancelle per quelle funzioni che il cervello non è totalmente in grado di
svolgere da solo: comunicare, ricordare, immaginare…
Ma torniamo al ritratto. I ricchi un tempo se lo facevano
fare per conservare l’immagine e la memoria delle loro famiglie. Assoldavano
pittori e artisti. E stavano in posa per ore intere. Poi è arrivata la
fotografia e ora i genitori immortalano i loro pargoli con video e scatti dai
cellulari. Rimarranno nella storia o si perderanno nel flusso di stimoli
iconici che ci riempiono gli occhi ma prima o poi deperiscono?
Di certo il lato più affascinante del ritratto è che in esso
si racchiude quella differenza magica e ineffabile tra realtà e percezione,
visione propria e altrui, mondo interiore ed esteriore.
E al ritratto Daniela Braga, una mia amica appassionata
d’arte e di fotografia, ha dedicato una serie di eventi che si stanno svolgendo
nell’atelier L’altra arte di Delfina Platto. Il prossimo incontro sarà
mercoledì 25 giugno, in via Nazario Sauro 20/22 (Bagnolo Mella, BS). Titolo:
“Il ritratto nella fotografia”.
Ospite d’onore sarà il fotografo Erminando Aliaj,
ritrattista professionista, specializzato nella moda e attivo nell’ambito della
musica. Aliaj insegna all’Accademia del Lusso di Milano e nel corso della
serata ripercorrerà dapprima la parte storica del ritratto nella fotografia e
poi il legame con il mondo della moda. Un modo per capire, anche grazie alle
opere di Erminando, le differenze tra pittura e fotografia nella ritrattistica.
L’ingresso è gratuito, quindi conviene proprio farci un salto. Anche perché poi
seguirà, il 9 luglio, il workshop “Riflessi allo specchio”, un laboratorio
creativo in cui ai partecipanti verrà chiesto di lavorare sul proprio
autoritratto.
Foto di Erminando Aliaj
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