Se fossi un colore, sarei...marrone, come la terra da cui crescono piante, fiori e frutti.
Ma soprattutto arancione, come le foglie più belle in autunno, la stagione che preferisco.
Oppure giallo, come il sole quando è veramente sole: riscalda, accalora, ma scotta anche.
Infine rosso, perché rosso è per convenzione l'amore, il cuore sbavato col pennarello nei disegni dei bambini.
Poi ci sono quelle tinte che o le ami o le odi. Il fucsia, per esempio. Io lo adoro, ma per anni non ho potuto vederlo. Mi sapeva di finto. Adesso invece mi sa di: wow!
O il nero, che proprio non lo tollero, ma c'è gente che si veste solo de noir.
Che colore immaginate per la vostra personalità?
Anche le emozioni e gli stati d'animo possono rendersi visibili attraverso i colori. A volte non serve nemmeno la forma. Basta una pennellata più o meno corposa. Un incontro impensato tra tinte. Qualcosa che non ha nulla a che vedere con la scala cromatica che ci facevano studiare alle elementari: colori primari e colori secondari - io tra l'altro temo di non averla mai imparata - ma che in fondo da essa discende.
E chissà se Cristian Febbrari li ha fatti questi ragionamenti, se si è affidato a un metodo o all'onda di un impulso. Probabilmente entrambe le cose. Perché è col sentimento forgiato dalla regola che nasce lo stile e magari si tramuta in arte.
Cristian è un emergente di pittura eclettica e astratta, fatta per lo più di colori ma attraverso i più svariati materiali.
La sua personale verrà inaugurata domenica 15 febbraio nello spazio de L'Altra Arte (via N. Sauro, Bagnolo Mella).
o intolleranze tollerate
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