venerdì 22 aprile 2016

Due gradi per mandare in tilt il pianeta. E siamo a metà

Sono due gradi lo spauracchio di governi e climatologi. Surriscaldamento globale, ovvero aumento della temperatura media del pianeta, calcolata facendo la media di tutte le temperature registrate in mare e sulla terra ferma sia nell'emisfero australe sia in quello boreale. Normalmente è un valore piuttosto stabile, che cambia di qualche centesimo di grado da un anno all'altro. Tanto che dall'epoca pre-industriale a oggi la temperatura media globale è aumentata "solo" di un grado centigrado. 


Raggiunta la soglia dei due gradi in più rispetto a quel punto di partenza, il riscaldamento scatenerà reazioni incontrollabili: lo scioglimento dei ghiacci dell'Artico e del permafrost ed elevate emissioni di anidride carbonica da parte degli oceani surriscaldati. Oltre questo punto limite, non sarà più sufficiente azzerare le emissioni di gas serra per fermare il riscaldamento. Alla conferenza sul clima di Parigi dello scorso dicembre c'era ancora la speranza di evitare simili reazioni, perché il livello di riscaldamento a cui eravamo abituati ci avrebbe comunque concesso circa 25 anni per tagliare le emissioni prima di toccare i due gradi di aumento.

Infatti il problema non si porrebbe se questa crescita della temperatura media globale fosse lineare. Il punto, secondo la maggior parte degli scienziati, è la non linearità dei cambiamenti climatici. Il clima è un sistema complesso e, in quanto tale, si comporta in maniera imprevedibile. Chi crede dunque che il riscaldamento climatico aumenti poco per volta, magari in modo inesorabile ma comunque controllato, si sbaglia. In pratica - sostiene il giornalista storico-scientifico Gwynne Dyer - se continuiamo a immettere gas serra nell'atmosfera non possiamo dare per scontato che la temperatura media globale aumenti in maniera costante ma lieve. Potrebbe accadere, come è avvenuto nei secoli scorsi, ma potrebbe anche verificarsi un improvviso sbalzo. E può darsi che sia quello che sta accadendo adesso.

Il pianeta si sta riscaldando a una velocità mai registrata prima - ha confermato l'ex segretario generale dell'Organizzazione metereologica mondiale Michel Jarraud -. Il 2014 era stato l'anno più caldo di sempre, ma il 2015 lo ha battuto con un ampio margine. E con ogni probabilità un nuovo record sarà toccato nel 2016.



Quindi, se l'attuale aumento non lineare del surriscaldamento globale dovesse continuare, potremmo raggiungere una crescita di un grado e mezzo entro la fine di quest'anno.
Che cosa fare dunque? La soluzione sarebbe interrompere da subito l'emissione dei gas serra manipolati dall'uomo, ma sappiamo bene quanto ciò sia problematico sul piano economico, politico e quindi anche della pace internazionale. Perciò i governi continuano a temporeggiare e preferiscono un abbandono graduale. Sperando di non arrivare troppo tardi.

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