lunedì 6 ottobre 2014

Il paesaggio dell'informale

Ecco un'altra mostra che mi sento di segnalarvi. La collettiva del gruppo NaturArte, che si terrà nello spazio espositivo L'altra arte (Bagnolo Mella, Bs). Un percorso, quello che ha dato vita ai quadri esposti, che per tutti i membri del team, capeggiato da Fiorenzo Bellina, è iniziato con la natura. E con la consapevolezza che la creatività non può fare a pugni con l'ecologia. Il progetto del gruppo parte infatti come laboratorio floreale, che accosta i fiori a svariate discipline, dalla pittura alla cucina e la moda, per arrivare però a farsi strada di formazione, sia artistica sia psicologica. Tratti in realtà inseparabili, visto che il seno dell'arte è composto da tecnica e creatività, l'una apprendibile, l'altra congenita ma non innata. Entrambe  richiedono stimoli e costanza, chiamando quindi in causa la collaborazione della mente. Ecco perché la psicologia è così implicata: l'arte si fa costante riflesso di stati dell'anima, oltre che espressione di umori sociali e culturali.


Secondo il gruppo NaturArte, la perfezione rintracciabile nella massima abilità tecnica è il ritratto stesso della natura, che è anche la fonte primaria di ispirazione e riferimento degli antichi. E la creatività è una risorsa da coltivare, esattamente come i fiori. Ognuno la sviluppa secondo esigenze personali e ambientali. C'è il fiore a cui serve tanta acqua e quello che non ti perdona se un giorno dimentichi di annaffiarlo. C'è poi la pianta che non vuole quasi mai bere e ti chiede di non disturbarla con l'innaffiatoio. C'è l'albero che fiorisce a marzo, quello che matura a maggio, o che perde le foglie già ad agosto, e quello che rimane sempre verde. E così ci sono le piante che stanno bene al sole e quelle che non lo sopportano, quelle che crescono al freddo e quelle che resistono alle temperature tropicali.
Non tutti siamo artisti, ma tutti possiamo avvicinarci all'arte, conoscerla e attingere ai suoi elementi. E' il come, prima ancora del perché e del che cosa, che scriverà il nostro nome sulla pietra o sulla sabbia.
E così in una mostra si ripercorrono l'ingenuità e la scaltrezza della natura  negli occhi dell'uomo, con tecniche di pittura gestuale - che elimina la mediazione del pennello, per un incontro diretto tra la tela e il colore - accanto a produzioni più pensate e composte. L'esposizione parte domenica 12 ottobre, per chiudere il 7 novembre. In via N. Sauro 20/22 a Bagnolo Mella.



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